Per predisporre una strategia di export digitale è necessario muoversi su vari livelli; quello professionale grazie al quale l’impresa non necessita nè di trasformare il modello di business né di mettere in campo specifiche iniziative distributive e di comunicazione; quello “aziendale” che richiede invece piani di comunicazione digitale (es. con un sito multilingua ottimizzato per i motori di ricerca presenti nei Paesi target), di marketing (es. con investimenti in canali di acquisizione di traffico a pagamento) e di business (es. con l’attivazione di formule commerciali per essere presenti sui marketplace).
Il tutto rientra in un piano digitale che porta a trasformare il proprio modello di business per cogliere le opportunità del commercio elettronico in ambito internazionale con le relative ricadute sull’organizzazione e sulle competenze necessarie.
- la via "dall'alto": gli strumenti che il digitale offre per studiare la maturità di un mercato per un bene e comprendere la domanda che può esprimere. Google Trends, lo strumento per le parole chiave di Google Ads, Ubersuggest. Come creare le condizioni per essere trovati laddove tale bisogno si traduca in una ricerca. La SEO internazionale e le soluzioni complementari per intercettare una ricerca: directories, collaborazioni con partner commerciali, digital PR;
- la via "di lato": i tool di analisi dei concorrenti, internazionali e locali, per osservare le attività che conducono per comunicare con il mercato potenziale. Similarweb, Semrush. il Rapporto Benchmarking di Google Analytics. Le soluzioni più efficienti per competere con i player già presenti sul mercato offerti dal marketing digitale;
- la via "dal basso": come impostare i KPI di una strategia di web-marketing che parta dalla lettura dell'attuale presenza online per migliorarne i rendimenti. La configurazione di Obiettivi ed Eventi e l'interpretazione dei dati volti ad accompagnare il miglioramento nella conduzione delle strategie di lead generation ed e-commerce.